Tel. 335.1950892 (9:00 - 19:00)

Piove? No Problem! Cosa fare a San Benedetto del Tronto in caso di pioggia.

Piove? Prima di dare del ladro al governo pensiamo a cosa possiamo fare a San Benedetto del Tronto durante le giornate di pioggia.

Beh… Ovviamente siete turisti, siete qui per prendere il sole e abbastanza irritati delle condizioni atmosferiche.

Ma non c’è da disperare. San Benedetto offre delle notevoli iniziative e location visitabili anche nei giorni di pioggia.

Divertimenti per bambini:

PLAY PLANET

Distanza: (3km)

Se avete dei bambini dai 2 ai 12 anni il luogo ideali per farli correre e gridare un pò è il play planet:

I centri Play Planet sono stati creati per il divertimento dei bambini da 2 a 12 anni e per offrire alle famiglie uno spazio nuovo, un modo per uscire dalla vita di tutti i giorni e vivere una nuova esperienza.
All’interno dei centri Play Planet i bambini possono giocare liberamente in piena sicurezza da soli, insieme agli amici o con i genitori.
Play Planet non offre solo spazi a misura di bambino: tutti i centri sono stati realizzati pensando all’intrattenimento dell’intera famiglia: oltre agli spazi gioco sono presenti aree di ristorazione (dallo Snack Center al Pizza Planet), sale feste, merchandising (calze antiscivolo,
T-shirts, portachiavi, giocattoli e altro ancora con marchio Play Planet), giochi a gettone, spazi ricreativi e giochi educativi che coinvolgono anche gli adulti.

Entrando in un Play Planet, ogni bambino scopre un pianeta fatto su misura per lui, un mondo dove la libertà di movimento è alla base di ogni attività.
I centri la cui superficie può arrivare fino a 1500 mq, sono progettati e concepiti come Family Entertainment Centers: infatti, tutte le attività di gioco sono pensate per la ricreazio ne e il divertimento di tutta la famiglia.

Link: http://www.playplanetsbt.it


Centri Commerciali:

Buste Appese

I luoghi preferiti quando piove si sa, sono i centri commerciali, ve ne consiglio alcuni nelle vicinanze. Beh.. per chi viene da Roma o da Milano, essi non hanno niente a che vedere con i vari Roma-est o Orio Center.

1. Centro Commerciale Porto grande (3 km) a Porto d’Ascoli con 40 negozi è il più grande nel comune di San Benedetto del Tronto, al suo fianco si trova anche Decathlon così che possiate soddisfare anche la vostra voglia di sport.

2. Centro Commerciale Val Vibrata (20 km) (50 negozi). Situato a Colonnella, al suo interno è ubicato un gigantesco Mediaworld talmente grande che purtroppo non sono mai riuscito a passare per l”uscita senza acquisti”. In qualche modo mi ipnotizza e mi costringe a comprare, 🙂 anche solo delle batterie o una ciabatta elettrica

3. Centro Commerciale Città delle Stelle (20 km). Situato a Castel di Lama, con i suoi 40 negozi ve lo consiglio per i suoi grandi spazi all’interno, una sala giochi con piste da bowling e un multiplex con 10 sale.


Escursioni nell’entroterra:

Il territorio della Provincia di Ascoli Piceno e quello della Provincia di Teramo hanno degli incantevoli borghi e paesini medioevali che vale la pena visitare, a dire il vero, anche se non piove.

Ascoli Piceno

Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno

Il centro storico di Ascoli deve il suo aspetto così armonico e compatto al Travertino che, fin dalle origini, è stato il materiale principale nella costruzione degli edifici: dalle semplici abitazioni ai palazzi del potere e a quelli signorili, alle chiese, alle pavimentazioni delle piazze, questa pietra, per duemila anni senza interruzione nello scorrere della storia e degli stili, ha costituito il tessuto urbano della città, rendendola unica e particolare.

Le cento torri

Ascoli medioevale aveva ben duecento torri gentilizie, prima che Federico II nel 1242 ne facesse distruggere novanta. Oggi se ne possono rintracciare una cinquantina, anche se molte sono state ridimensionate ed inglobate nelle abitazioni e due trasformate in campanili di chiese. Da vedere: itinerario di via delle torri (con le torri gemelle), via dei Soderini (con la torre Ercolani), rua delle Stelle (Rrete li mierghie), piazza Ventidio Basso.

Le difese Oltre alla protezione naturale rappresentata dai profondi alvei dei fiumi Tronto e Castellano, fin dall’epoca romana fu innalzato un complesso sistema di mura, fortezze e porte che hanno difeso la città nel corso dei secoli. Da vedere: mura del lato ovest con la porta medioevale, il torrione circolare e la fortezza Pia, il forte Malatesta, porta Tufilla e porta Solestà.

Ascoli visse una fase culturalmente ricchissima soprattutto nella seconda metà del ‘400, generando intellettuali come Enoch d’Ascoli, Cola Pizzuti e Antonio Bonfini, attivi nelle corti europee. In tale contesto, si diffuse l’uso di incidere sugli architravi delle porte frasi in latino o in volgare dettate dalla cultura, religiosità e saggezza popolare, con oltre cento esempi ancora visibili.

Da vedere: iscrizioni nei portali, monumento a Cola Pizzuti in S. Maria Intervineas, palazzetto Bonaparte.

Da gustare: Anisetta Meletti.

Offida

Offida

Distanza: 20 km

Offida è entrata il 2 maggio 2008 nel club dei Borghi più belli d’Italia. Vi sono resti di mura medievali con torri, mentre della rocca cinquecentesca restano un tratto di muraglia e due torrioni cilindrici. E’ famosissima per i suoi merletti a tombolo, ancora realizzati a mano ed esportati in tutto il mondo

  • Chiesa di Santa Maria della RoccaÈ uno dei maggiori monumenti dell’intera regione Marche. Sita all’estremo occidentale dell’abitato, risulta circondata su tre lati da altrettanti dirupi che la ritagliano esaltandone l’imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate. La grande costruzione in laterizio in stile romanico-gotico si deve al Maestro Albertino che la eresse nel 1330 sulla preesistente piccola chiesa benedettina.
  • Santuario di Sant’Agostino. In seguito all’arrivo delle reliquie relative al Miracolo Eucaristico di Lanciano, l’originale chiesa della Maddalena venne sostituita da una chiesa più grandiosa, che gli agostiniani decisero di intitolare proprio a Sant’Agostino. La sua costruzione si protrasse dal 1338 al1441. La facciata è barocca (1686). L’interno fu modificato e ampliato nel XVIII secolo con pianta a croce latina, con cupola entro tiburio e una veste tardobarocca di stucchi e arredi lignei pregevoli (coro e confessionali in radica di noce dell’ebanista offidano Alessio Donati). Sempre nell’interno si conservano una preziosissima croce reliquiaria (la “croce santa” che conserva la reliquia del suddetto miracolo), opera in argento dorato realizzata a Venezia nel Trecento e un altro reliquiario di arte marchigiana del Quattrocento.
  • Chiesa della Madonna del Suffragio. Sulla facciata posta ad oriente vi sono due piccole porte murate in travertino del secolo XIV, un fregio in terracotta di stile romanico e un architrave in travertino con fregi bizantini. Sempre sulla stessa facciata vi è l’originario ingresso della chiesa di Sant’Antonio abate con a lato un affresco di Simone de Magistris dedicato allo stesso santo, molto deteriorato in quanto esposto all’esterno. L’interno a tre navate fu realizzato nel Settecento. Vi si conserva una statua lignea del Quattrocento e uno scheletro ligneo del Seicento raffigurante “la morte”, che un tempo la Compagnia del Suffragio portava come emblema in processione.
  • Monastero di San Marco. Sorto come monastero francescano nel Trecento su un preesistente sito benedettino, ha vissuto diversi cambiamenti nel corso dei secoli. Dal 1655ospita le monache benedettine mentre l’attuale chiesa di San Marco in stile barocco fu fatta costruire nel 1738 occupando la parte centrale di quella originale eretta nel 1359 di stile romanico-gotico e della quale sono tornati alla luce un ampio portale con sovrastante rosone (attualmente non visibili perché racchiusi nel muro di cinta). Il lato sud su piazza Baroncelli, oltre al portale a edicola di accesso alla chiesa (1574) presenta gli originali archetti gotici e monofore chiuse, così come sul lato nord che però non è visibile perché racchiuso dalle mura di cinta del monastero. Nel monastero sono conservati alcuni affreschi del XIV-XV secolo, una croce lignea policroma e una croce reliquiario di pietra e perle preziose.
  • Chiesa dell’Addolorata. Chiesa quattrocentesca a navata unica con un’elegante loggetta cinquecentesca sul fronte ed un elaborato cornicione in cotto. All’interno vi è esposta la “bara”, cioè quel carro con baldacchino finemente decorato sul quale è sistemata la statua del Cristo morto che viene portata in processione il venerdì santo.
  • Chiesa Collegiata. Costruita tra il 1785 e il 1798 dall’architetto ticinese Pietro Maggi su un disegno assai modificato dell’ascolano Lorenzo Giosafatti; ha un interno in stileneoclassico Luigi XVI e una facciata realizzata solo alla fine dell’Ottocento in stile eclettico di laterizio e travertino. All’interno, fra l’altro, vi si conservano un cofanetto ligneo duecentesco con 26 figurette eburnee di arte settentrionale, una croce astile del Trecento, un reliquiario del Quattrocento, un gruppo ligneo del Cinquecento, un crocifisso ligneo di Desiderio Bonfini (1612), pitture dei secoli XIV, XV e XVI (scuola crivellesca e scuola di Pietro Alemanno). Il coro intagliato con colonnine tortili e specchi in radica diVerona a due ordini di 14 stalli fu realizzato da Alessio Donati per la chiesa di Santa Maria della Rocca ma venne trasferito nel 1794 nella Collegiata, insieme alle reliquie diSan Leonardo di Noblac conservate in un’urna posta all’interno dell’altare maggiore, anch’esso in legno. La chiesa, nonostante la distanza, ha risentito della forte scossa di terremoto verificatasi a L’Aquila il 6 aprile 2009: infatti il giorno del terremoto si sono staccati alcuni pezzi di intonaco dal campanile.
  • Santuario del Beato Bernardo. Il convento dei cappuccini di Offida con l’annessa chiesa, dove visse fra Bernardo per lunghi anni, restò in piedi dal 1614, anno di fondazione, fino al 1893, quando i frati, in vista dell’imminente bicentario della morte del beato, decisero di ricostruirne un altro più moderno, con chiesa più ampia e decorosa in suo onore. Ricostruirono i due edifici sullo stesso terreno conventuale su disegno dell’architetto cappuccino fra Angelo da Cassano d’Adda. Fra Angelo appena giunto in Offida, nella primavera del 1893, dopo un attento studio del sito, risultato con una configurazione a carattere stratigrafico e argilloso, quindi terreno difficile e ad alto rischio relativamente al settore edilizio, prese la sua decisione coraggiosa: nonostante tutto, decise di non mutare il “sito” della costruzione ma di spostare solo di poche decine di metri, verso sud – ovest, la sede del nuovo complesso conventuale. Nel nuovo Santuario, a tre navate, ampio e luminoso, è stata prevista una cappella in onore del beato, destinato alla custodia delle sue spoglie mortali. In un primo tempo nella nuova chiesa, la cappella del beato era ornata da un altare di stile composito poi abbattuto per far posto all’attuale complesso architettonico. L’altare era ornato da quattro colonne tortili, in legno scuro, due per lato, con una trabeazione classicheggiante, a più moduli. Nel centro si apriva la nicchia con la statua del beato, reggente il giglio sulla destra ed il teschio sulla sinistra, mentre un angioletto, sulla sua sinistra, mostrava una scritta. È probabile che l’altare fosse stato composto con elementi architettonici della vecchia cappella del beato, costruita nel 1792, se non si trattava addirittura dello stesso antico altare, sistemato nella nuova sede. L’attuale cappella sorge nel terzo vano laterale sinistro, ampliato in profondità, il quale, con un andito di rimpetto, delle stesse dimensioni, ora occupato dall’organo, conferisce alla chiesa la forma di croce latina, a tre navate. Il baldacchino è costituito da quattro colonne con basi verticalmente sviluppate e sobriamente decorate, con fusti lisci e con capitelli corinzi, ed è abbellito con decorazioni nell’architrave e nella volta, dovute sicuramente al Girolomini, come suoi sono i due vasi ai lati e la guglia terminante con una croce nel centro. In una fascia si legge: MANUM SUAM APERUIT INOPI (aprì la sua mano al bisognoso), con esplicita allusione alla bontà e generosità del beato verso i poveri. In vista del terzo centenario della morte del beato (1994) il 14 ottobre 1992 sono iniziati i lavori di restauro delle decorazioni pittoriche, del tetto della chiesa. Dopo il natale del 1992 si è dato inizio ala ristrutturazione del coro e delpresbiterio. Un nuovo altare ligneo è stato sistemato nel presbiterio. I due nuovi amboni sono opera ammirevole dell’ebanista cappuccino padre G. Trombetta da Cingoli. L’indovinata illuminazione esalta la vivida cromia delle tele dipinte a spatola, opere di un artista che nutre e anima le sue figurazioni di fulgida luce diurna. In questa occasione è stata eretta una statua commemorativa del Beato Bernardo collocata all’inizio del viale d’accesso al santuario realizzata dal famoso scultore locale Aldo Sergiacomi.

Fonte: Wikipedia

Acquaviva Picena

Acquaviva Picena

Distanza: 10km

Tra le meraviglie di Acquaviva Picena menzioniamo la fortezza. E’ la principale attrattiva turistica del luogo. Fu residenza della famiglia degli Acquaviva, rimaneggiata nel 1300 da Giovan Francesco Azzolino, essendo la struttura andata distrutta a causa dei Fermani nel 1447. La sua pianta è a quadrilatero, con una corte centrale. Ai lati ci sono dei torrioni, uno dei quali alto circa 20 metri, si staglia su una profonda scarpata. Era la migliore struttura difensiva dell’epoca. Ospita al suo interno una bellissima collezione di armi antiche, Le altre due erano molto più basse e servivano per il pattugliamento, garantendo una veduta più che sufficiente ad ampio raggio.

Passeggiando nel centro storico si puo’ seguire un itinerario ben preciso, alla scoperta di cio’ che resta di un passato fervido di avvenimenti e ricco di testimonianze d’arte. Sono un esempio delle meraviglie visitabili la splendida porta Gotica, la via Marziale, fino a raggiungere Piazza del Forte. Qui c’è la menzionata fortezza, ma si può proseguire per piazza S. Nicolò. Da qui, lungo la suggestiva via Marziale si può ammirare l’antioVicolo S. Rocco con l’omonima chiesa. Troviamo poi la Sala del Palio, il palazzo Municipale inPiazza S. Nicolò. Passando per Via del Cavaliere, si raggiunge il Convento di S. Anna. Spettacolare anche il vecchio incasato del Colle. In Piazza C. Ulpiani troviamo la vecchia chiesa di San Lorenzo, il chiostro e d il bellissimo convento degli Agostiniani Scalzi. Famosa, ad Acquaviva Picena è la strada dei vini. Si tratta di un itinerario eno-gastronomico per i casali e per le cantine alla ricerca dei sentori enologici tipici della zona.

Fonte: Paesionline.it

Colonnella

Colonnella

Distanza: 10km
Vista dall’alto la cittadina pare quasi un ricamo, tanto sono intricate e tortuose le stradicciole che compongono il centro, come se qualcuno avesse voluto decorare con un pizzo le colline morbide dell’Abruzzo, in provincia di Teramo .

La borgata in questione è Colonnella, che racchiude i suoi 3.550 abitanti in un dedalo magico di viuzze e scalinate, piazzette caratteristiche e punti panoramici incantevoli. A dominare il cuore della cittadina, che ne costituisce la parte più antica, se ne sta impettita e fiera la chiesa dei Santi Cipriano e Giustina, progettata da Pietro e Giacinto Maggi. Non un semplice edificio di culto, ma uno scrigno ricolmo di opere d’arte preziose, come la statua lignea della Madonna del Suffragio o il bellissimo organo del 1833, realizzato da Quirino e Gaetano Gennari di Lanciano . Affacciata verso la Piazza del Popolo e visibile da ogni parte del paese, grazie al campanile slanciato, la chiesa fu costruita tra il 1795 e il 1815 in laterizio, con una facciata importante dominata da possenti paraste, che reggono una trabeazione massiccia. Alla sommità della torre campanaria c’è una piccola cupola di forma ottagonale, sormontata da una croce. Tra gli edifici civili spicca invece la torre dell’orologio, di cui non si conosce l’esatta data di realizzazione. Notizie più certe le abbiamo sugli orologi che hanno funzionato, nel tempo, all’interno della torre: nella prima metà dell’Ottocento l’amministrazione comunale si occupò della costruzione del nuovo orologio, per poi delegare i lavori a Filippo Volpi e Giovanni Marzi. Nel 1868, per rendere il suono delle campane dell’orologio più squillante, queste vennero rifabbricate utilizzando 53 km di metallo in più. Restaurata nel 1964 e ulteriormente nel 1970, la torre venne dotata di una nuova macchina elettrica, al posto della vecchia macchina di azionamento dell’orologio, che comunque è tuttora custodita nel vano della torre. Un altro monumento da non perdere se si visita Colonnella è la cosiddetta Fonte Vecchia , situata in contrada Giardino e fondata probabilmente nel periodo romano. Si tratta di un’antica fonte più volte ristrutturata con lo scorrere delle varie epoche, utilizzando via via materiali iversi a seconda del periodo, ed è dotata di un lungo cunicolo sorgivo che per una ventina di metri si spinge sino al cuore della collina. L’ultima opera di ristrutturazione risale al 1987, quando vennero inseriti nuovi elementi architettonici per migliorare il complesso, che ancora oggi, proprio come un tempo, viene utilizzato come grande lavatoio pubblico e come preziosa riserva idrica per tutto l’abitato. Altri piccoli gioielli da non perdere sono il monumento di Caduti del 1936, la Fonte Ottone e le cisterne romane Ricci, Cincolà e Romana, oltre agli antichi palazzi nobiliari Volpi, Marzi e Pardi.
In un centro così ricco di storia non poteva mancare la faccia più divertente e appassionante del passato, ovvero la celebrazione degli usi e delle tradizioni locali. Tra le varie manifestazioni che nel corso dell’anno vengono organizzate a Colonnella, la più rappresentativa è la festa dei “manoppi”, che si svolge la seconda domenica di luglio. Sarebbe una festa religiosa in onore della Madonna Santissima del Suffragio, infatti la processione della statua è ancora oggi il momento principale dell’evento, maalle motivazioni spirituali si è aggiunta nel tempo la componente pagana dei “manoppi”, rappresentata dalla sfilata di carri addobbati con i covoni di grano, trainati dai buoi ornati con nastri colorati e campanelli.

Fonte: ilturista.info

Civitella del Tronto: La fortezza

La Fortezza Borbonica di Civitella del Tronto

Distanza: 45km

In cima al colle è situata la fortezza, una costruzione che risale al XVI secolo e fu restaurato lungo il corso dei secoli. Tale edificio si può visitare in inverno dalle ore 10 alle ore 13, durante la mattina, mentre nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17, fatta eccezione per la domenica, gli orari di visita sono dalle 10 alle 17 e in estate dalle ore 10 alle ore 20, nel mese di agosto la domenica le visite si possono effettuare dalle ora 10 alle ore 24. Tale fortezza ospita il museo di Armi e Mappe nautiche con reperti del XVIII e XIX secolo. Tale borgo vanta di un paesaggio suggestivo: Montagna dei Fiori, Campli e il mare. Gli edifici più importanti situati nel borgo sono la parrocchiale di San Lorenzo, costruita nel XVI secolo, con un maestoso portale costruito nel periodo rinascimentale e la chiesa di San Francesco, con un portale di alta qualità, costruito alla fine del XIII secolo. L’interno è decorato con un coro ligneo costruito nel XVI secolo. Lungo le vie principali del borgo vi si affacciano numerosi edifici costruiti nel periodo medioevale e rinascimentale. Si possono effettuare delle escursioni nel nucleo fortificato ad Ancorano, La monta dei Fiori a San Giacomo e le grotte si Sant’Angelo.


 

Spacci e Ingrossi di Abbigliamento e Calzature

 

Outlet

Le scarpe sono una tentazione irresistibile, in particolare quando sono firmate dai marchi più prestigiosi della moda italiana. Per concedersi qualche acquisto speciale, andare a caccia di offerte negli spacci aziendali e scoprire anche nuove realtà in questo settore bisogna impegnarsi in uno shopping tour negli outlet delle Marche. La valle dell’Eden delle scarpe si trova tra le province di Ascoli Piceno e Macerata che rappresentano il più grande distretto calzaturiero italiano.

Qui le aziende si concentrano soprattutto attorno ai comuni di Montegranaro che accoglie numerose aziende di calzature maschili, Monte Urano che è specializzato nel il settore delle scarpe da bambino, Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare dove si trova una fitta concentrazione di aziende produttrici dei migliori marchi di scarpe femminili. Gli sconti di solito vanno dal 30% al 50% ma in alcuni periodi di saldo è possibile anche trovare offerte più vantaggiose.

Castagno Village

(www.castagnovillage.it) che racchiude in se outlet di molti brand famosi: Prada, Jeckerson, Marc Jacobs(etc..)

Il Brand Village il Castagno raccoglie al proprio intero gli outlet di alcune tra le più prestigiose aziende di moda italiane, per un esperienza di acquisto che combina insieme moda, lusso e convenienza. Il Village si distingue fra l’altro per la forte presenza di brand leader nella produzione di calzature hand made. Nei suoi spazi è infatti possibile trovare scarpe e accessori realizzati a mano dai migliori artigiani del distretto calzaturiero più famoso del mondo.

Fonte: Italytraveller.com

Gli indirizzi di Montegranaro per lei, per lui, per la fashion victim e il centauro

Chi vuole fare “asso piglia tutto” in un luogo che raggruppa numerosi marchi può andare al Zeis – Docksteps Factory Store dove, oltre ovviamente alle calzature firmate Docksteps, si trovano anche quelle di Barten & Son’s, Bikkemberg, Marrel, Miss.D. Pirelli e Sonora.

Zeis-Docksteps Factory Store

via Alpi 126 128 Zona Ind Montegranaro (FM)
Tel: +39 0734 891435

Sempre nel comune di Montegranaro si trova anche lo spaccio aziendale di Alberto Guardiani con le collezioni donna sofisticate ed eleganti che lo hanno reso famoso. A queste si aggiungono anche le collezioni uomo e la linea bambino.

Alberto Guardiani Spaccio aziendale

via Alpi 320 Zona Ind. Montegranaro (FM)

Per chi non sa resistere al look da biker o per la shoes-addicted che vuole farsi perdonare la giornata di shopping sfrenato con un regalo per il fidanzato motociclista l’indirizzo di riferimento è l‘outlet Harley Davidson dove acquistare stivaletti grintosi e anche capi di abbigliamento del mitico brand da centauri.

Harley Davidson Motor Cycles Outlet

via Alpi 133/135 Zona Ind. Montegranaro (FM)
Tel: +39 0736 – 8991

Sant’Elpidio a Mare: in pochi metri si passa da Tod’s a Prada

I paesi di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare sono un’altra tappa immancabile per chi è alla ricerca di scarpe delle marche più prestigiose
Nella frazione Casette d’Ete di Sant’Elpidio a Mare c’è uno degli indirizzi di culto di ogni shoes-lover:Tod’s. L’outlet aziendale si trova in un’ala dello stabilimento che produce anche i marchi Hogan, Fay e Roger Vivier. L’impero di Della Valle si estende su una superficie di 25.000 mq dove sorgono i modernissimi edifici aziendali in vetro e acciaio circondati da spazi verdi. L’outlet ha un ingresso indipendente ed è dotato di bar e parcheggio. E’ possibile acquistare non solo scarpe per uomo e donna ma anche borse e capi di abbigliamento.

Tod’s Outlet

via Filippo della Valle 1 – Casette D’Ete – Sant’Elpidio a Mare
Tel. +39 0734-871671
Orari: dal lunedì al sabato 10-19.30

Le Silla Outlet

via Angeli 602 Sant’Elpidio a Mare
Tel: +39 0734.818924

Roberto Botticelli Outlet

strada provinciale Brancadoro – Sant’Elpidio a Mare
Tel: +39 0734.861022

A Civitanova Marche tre indirizzi fashion dedicati anche alle più giovani

Spostandosi a Civitanova Marche si rimane comunque in “territorio moda” con una serie di indirizzi che portano ad alcuni dei marchi più di tendenza del panorama italiano. Il primo è quello di Cesare Paciotti, lo stilista che ha conquistato le fashion victim di tutto il mondo con le sue collezioni Cesare Paciotti, Heroes, 4Us

Outlet Cesare Paciotti

Via Pirelli 16 – Zona Industriale A – Civitanova Marche
Tel: +39 0733 890427

Le più giovani potranno trovare le scarpe firmate Fornarina seguendo questi due indirizzi:

Fornarina Factory Store

Viale Matteotti 160 – Civitanova Marche
Tel: +39 0733 775285

Fornarina Outlet

via Pirelli Zona Industriale A Civitanova Marche

oppure potranno sbizzarrirsi tra i marchi Combo, Nolita, Paul Frank, Converse, Franklin&Marshall

Outlet Combo

via Einaudi 218 – Civitanova Marche

La dimensione artigianale delle scarpe Made in Marche

Non ci si deve dimenticare che il distretto calzaturiero delle Marche è famoso nel mondo anche per la sua dimensione artigianale che spesso, però, non risalta se si è in cerca solo di fashion brand. Chi ama le calzature di altissimo livello non può perdere una visita all‘outlet Santoni, uno dei nomi che si è imposto a livello internazionale nel settore lusso per il suo approccio artigianale. Santoni nasce con la produzione di scarpe maschili di tipo classico ma oggi si è esteso anche al mondo donna e bambino. Anche in questo caso c’è un doppio indirizzo dove trovare le sue creazioni a prezzi scontati: a Civitanova di fronte all’uscita A14 oppure presso lo stabilimento

Santoni

Via Enrico Mattei, 59
62014 Corridonia (Macerata)

 

 


Beh, come vedete non ci si può annoiare neanche quando il tempo non è permettendo. Ovviamente speriamo che ad attendere le vostre vacanze ci siano un sole caldo e un cielo sereno, ma se proprio le nuvole hanno deciso di piangere,  non posso far altro che lasciare la parola a Woody!

Amo la pioggia, lava via le memorie dal marciapiede della Vita.
Woody Allen

 

 

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